“Ho un’idea. Domani realizzo una biblioteca di classe. Sì, perché si sa che leggere sviluppa un sacco di competenze e poi è un’attività che amo tantissimo, che mi rilassa, che adoro… Sì sì sì lo faccio! Magari preparo un angolino un po’ così, un po’ cosà, poi ci metto questi cuscini, queste foto appese, queste lucine. Ma il prestito? E dove li prendo i libri? Devo fare una lista di cose utili prima di impazzire.”
Se vi è capitato almeno una
volta di fare questi pensieri e amate la lettura tanto quanto noi, oggi
parleremo proprio di come realizzare e gestire una biblioteca di classe.
Leggete ancora per
scoprirlo.
Ho realizzato
l’articolo di oggi insieme ad Anna.
Anna Fabello (@MaestrAnnette), è una studentessa di scienze della
formazione primaria e un'insegnante di scuola primaria. Si definisce “un po’
stagionata”, ma con quel sorriso dimostra l’energia e la grande passione che ha
per questo lavoro. Ha un passato di studi nell’ambito grafico, un settore che
le piace molto e in cui avrebbe voluto lavorare. Sicuramente questo percorso le
ha tramesso concetti che ad oggi l’aiutano nella sua professione. Infatti, si
diverte a creare e ideare i materiali per i suoi bambini e colleghe/i. Realizza
creazioni in analogico e in digitale, facendo un bel mix tra i due; si ritiene
po’ “all’antica”, ma con un occhio di riguardo per il moderno.
Ebbene, con lei è nata
l’idea di parlarvi di biblioteca di classe.
Perché avere una biblioteca di classe?
Questa è la domanda che di solito ci si pone quando si
è alle prime armi nel mondo dell’insegnamento, soprattutto se si viene
catapultati in una classe dall’oggi al domani a insegnare una temutissima
materia come italiano e si “deve” trasmettere il piacere della lettura ai più
piccoli. Ma siamo sicure che sarà sorta anche nelle menti di chi lavora a
scuola da tempo.
A – Può aiutare
sicuramente una buona dose di passione per la lettura. Anna dice di essere
una “lettrice forte”. Non nel senso che i libri le hanno fatto venire i muscoli
(magari! Anche se quelli più pesanti e voluminosi ci sono quasi riusciti).
Solamente perché, in tempi lontani dall’università, “divorava” libri a
colazione, pranzo e cena e ha sempre considerato la lettura una delle cose più importanti,
utili e belle che ci possano essere. Da quando insegna ha cercato di
trasmettere la passione anche ai più piccoli. Non è sempre facile, ma
attraverso piccoli gesti quotidiani è possibile fare la differenza.
B – Non serve
sborsare milioni di soldi per realizzare una biblioteca. Basta armarsi di
buona volontà e soprattutto buone conoscenze! Chiedete a genitori, nonni, zii
dei bambini di donare alla scuola libri utilizzati in buono stato che a loro
non servono più. Fate un giro nei mercatini a basso prezzo o nelle librerie con
libri usati. Vi stupirete di cosa potrete racimolare, magari recente ed anche
in buonissimo stato.
C – Ricordatevi
di ricordare quanto sia importante leggere. Leggete almeno un albo
illustrato al giorno con i bambini piccoli e almeno un libro alla settimana con
quelli più grandicelli, dedicandovi circa un’ora al giorno se possibile. Può essere una lettura condivisa,
fatta dall’insegnante su un testo scelto da lei e che fa da filo conduttore per
l’intero anno, oppure un momento in cui i bambini si dedicano alla lettura di
un proprio libro.
D – Realizzate un angolo ad essa dedicato. Non serve una stanza intera. Basteranno due componenti: libri e arredamento “rilassante”. Tappeti o teli, cuscini, musica leggera. Non esagerate, mi raccomando.
Anna ha creato la sua prima biblioteca di classe lo scorso anno, per lei una delle cose più belle mai realizzate a scuola. L’insegnante che sostituiva, pur amando la lettura, non aveva avuto la forza e il tempo per gestirne una, neanche attingendo ai libri già presenti a scuola. Anna desiderava fornire la possibilità ai bambini, soprattutto a quelli che finivano per primi le attività assegnate, di ritagliarsi del tempo per leggere.
Perciò, dopo un
primo periodo di assestamento, ha preso in mano la situazione e, con l’appoggio
di una collega, ha dato il via alla sua biblioteca.
Perché quella della scuola secondo noi non basta?
La biblioteca della scuola è una risorsa indispensabile
e utilissima, ma non sempre così immediata, soprattutto se si trova all’interno
di un grande edificio scolastico. Potrebbe essere lontana dalla nostra aula o
di difficile accesso per i bambini che vorrebbero viverla in autonomia.
Utilizzare i libri della biblioteca della scuola per averli in aula è
estremamente utile, ma se ci sono più classi dello stesso livello si rischia di
utilizzare libri che sarebbero utili anche ad altri e che questi non
troverebbero più. Per questi motivi riteniamo utile avere una piccola scorta di
libri da lasciare sempre in aula, a portata dei bambini.
Avete mai visto una biblioteca "all’americana"?
Spesso le scuole americane, che ammiriamo nei
telefilm, ci danno l’idea di essere super grandi, colorate, accattivanti.
Vediamo scaffali “infiniti” delle insegnanti in cui ci sono libri davvero per
tutti i gusti e tutti i generi e vorremmo poter replicare.
Anna ha preso spunto da tali classi per realizzare la
sua.
Ha adibito una piccola parte di aula a luogo in cui
c’erano alcuni libri, in numero appena sufficiente per coprire i bambini di
entrambe le classi che gestiva.
Poi ha iniziato a racimolare libri in un posto chiamato
Banco Lib(e)ro (cominciato
dalla biblioteca comunale e portato avanti da alcuni volontari). Vi si trovano
tantissimi libri a disposizione di tutti: è una sorta di biblioteca circolare,
ovvero si portano dei libri non più utilizzati o che non piacciono (capita
anche questo, soprattutto se si è lettori forti!) e si possono prendere altri
libri, senza necessità di restituirli, perché diventano propri a tutti gli
effetti e senza sborsare un centesimo. I libri per bambini e ragazzi del Banco
Lib(e)ro hanno ingrandito la biblioteca, facendola diventare una vera
biblioteca, in cui i bambini potevano prenderli, leggerli e, perché no,
consigliarli agli altri. Alcuni bambini nell’anno successivo hanno portato dei
libri da prestare agli altri e così un banco non bastava più: ne sono serviti ben
cinque per poter mettere in bella vista tutti i libri.
Ha fatto poi un lavoro di suddivisione per genere dei libri: thriller, romantico,
fantastico, e così via. I libri erano identificabili attraverso dei bollini
colorati applicati sulla costa; rendendone la catalogazione più facile. Ha
comprato poi delle scatole di plastica di Ikea su cui ha applicato con il
velcro il cartellino del genere, per contenerli e renderli visibili chiaramente.
Poca spesa, massima resa!
Come vi raccontavo già in questo articolo, l’approccio alla lettura assieme ai
bambini va fatto subito, sin dal primo momento. È un ottimo modo per farli
diventare lettori consapevoli e critici, che riescono a percepire tutte le
sfumature di uno scritto e che pian piano riescono ad approcciarsi al mondo
esterno, utilizzando spirito critico e alimentando il loro pensiero divergente.
E per i bambini che sanno già leggere? Le insegnanti
americane propongono attività come L’AssaggiaLibri
(Book Tasting), in cui i bambini hanno la possibilità di cimentarsi
nella lettura di più generi, scoprendo nuovi titoli e prendendo appunti su ciò
che li ha colpiti di più.
E poi discutetene:
realizzate momenti di dibattito su tali libri. Scambiate opinioni, pensieri,
proposte per nuovi titoli, consigli di letture amate o odiate, sentimenti ed
emozioni.
Cosa dite, vi abbiamo invogliato almeno un po’ nella realizzazione di una
biblioteca di classe?
E vi diciamo di più: abbiamo pensato di regalarvi delle etichette realizzate assieme, per libri e/o albi
illustrati da stampare per catalogare la vostra bellissima biblioteca.
Ricordate che le attività che si possono proporre con i libri sono tante, ma l’importante è avere fantasia, passione e volontà per proporle; perché un mondo senza libri e senza lettori è un mondo privo di colori e sfumature.
Un abbraccio,
alla prossima storia.
Anna @MaestrAnnette e Francesca, vostra @effedimaestra.
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